Cari Colleghi, la stampa locale ha recentemente ospitato la presa di posizione dell’Intersindacale e la risposta dell’assessore Segnana. Vi alleghiamo i rispettivi articoli.
La presa di posizione dell’Intersindacale è frutto di quanto avvenuto dopo l’ennesima convocazione delle sigle sindacali da parte dell’ Agenzia prov.le per la Rappresentanza Negoziale (A.P.Ra.N.) per l’avvio del contratto 2019-2021.
L’Intersindacale comunicava che non avrebbe partecipato alla riunione se, preliminarmente, non si discuteva e chiudeva il Contratto Collettivo Provinciale del Lavoro (CCPL) del triennio 2016-2018, meno vantaggioso rispetto al Contratto nazionale.
Per tutta risposta il Presidente dell’A.P.Ra.N., nell’annullare la convocazione per l’avvio del contratto 2019-2021, comunicava che il confronto con i medici era “rinviato a data da destinarsi”.
Alla nostra esternazione sulla stampa l’assessore Segnana trova il tutto “incomprensibile”.
Dal nostro punto di vista di incomprensibile, rispetto anche a quanto avviene in altre Regioni, è l’indisponibilità dei decisori politici ad un confronto richiesto da più di un anno e più volte sollecitato.
Quanto ci viene detto fra le righe nelle numerose convocazioni in A.P.Ra.N. – nessuna intenzione di ascoltarvi e ancor meno di corrispondere alle vostre richieste – ha preparato la tempesta perfetta.
Alla disponibilità di APRaN, solo di facciata, e della Politica rispondiamo con le nostre richieste:
Fuga dagli ospedali da parte di medici e sanitari della dipendenza, demotivazione lavorativa, mancanza di comprensione degli obiettivi aziendali, schizofrenia decisionale, disorganizzazione a vari livelli: un mix di elementi che rappresentano ormai una costante nei discorsi sussurrati in corsia.
È quindi giunto il momento di esprimere tutto il nostro sdegno per una situazione da cui prendiamo con forza le distanze e che finora abbiamo nei limiti del possibile, e a volte anche dell’impossibile, provato ad arginare nei durissimi anni appena trascorsi.
La diagnosi è chiara da tempo ma la cura non è adeguata.
Come professionisti della sanità siamo abituati all’assunzione di responsabilità di fronte al malato che ci chiede aiuto.
A questo punto è chiaro che la Dirigenza Medica e Sanitaria non può continuare ad ignorare la pericolosa china che ha preso il nostro sistema sanitario, continuando ad occuparsi solo ed esclusivamente della propria professione.
Ora più che mai è necessario dimostrare che ogni scelta, o non scelta, ha le sue conseguenze.
Parlare di attrattività o di trattenimento in servizio, presupposti peraltro ineludibili della tenuta del nostro sistema sanitario, non può passare attraverso scelte programmatiche superficiali o, peggio, di convenienza elettorale.
È pertanto con profonda amarezza che ci apprestiamo a segnalare che utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per informare i colleghi e la popolazione di quanto sta succedendo. Con il vostro contributo organizzeremo assemblee nei mesi di ottobre e novembre che culmineranno, se non avremo chiare risposte dalla politica, in uno sciopero della Dirigenza Medica e Sanitaria nel prossimo mese di dicembre.
Non è più il tempo dell’attesa e delle non scelte; ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.